domenica 12 dicembre 2010

Coca-cola, Nescafè e carceri che bruciano


Niente è senza marca, padrino, sponsor o logo da queste parti. Certo, un festival di documentari qualunque è quasi plausibile che sia sponsorizzato da una grande impresa. Il problema è quando le palle di Natale del mega-albero di Plaza de las Armas sono tappi gigante delle bottiglie Coca-Cola; "problema" ... solo un filino più chiaro di quanto da altri parti ci tengono a mascherare. "Questo è e le cose stanno così" sembra sentirli dire quando bruciano arsi vivi 83 uomini in un carcere nella periferia della città, a un paio di quartieri dal mio.
Questo è il neo-liberismo, e chi paga mette la sua pubblicità sul simbolo del Natale consacrando l'icona del consumismo, chi paga si toglie un dente del giudizio senza fila, chi paga va in un carcere dove non si sta in otto in quattro metri quadrati, o meglio in carcere non ci va, chi paga può permettersi il nome appiccicato al festival che nulla ha a che vedere con la questione.

Non l'incontro diverso da quello che conosco, solo un pò più brusco, ma probabilmente più vero.

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